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Rifiuti, nel Dl sblocca cantieri soluzione a End of Waste. Ma non tutti applaudono

Con l’emendamento leghista inserito nel dl Sblocca Cantieri torna alle Regioni la competenza per le autorizzazioni agli impianti per l’End of Waste. Soddisfatto il ministro dell’Ambiente, Costa. Confindustria apprezza mentre Fise Unicircular è fortemente critica

Novità in arrivo per il trattamento dei rifiuti dal decreto Sblocca Cantieri. Nel provvedimento, che ha avuto il via libera dal Senato, è stato infatti inserito un emendamento per dirimere la questione delle autorizzazioni dell’End of Waste che di fatto da oltre un anno erano bloccate. Soddisfazione da parte della Lega, promotrice della proposta di modifica, e del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Un plauso all’iniziativa arriva da Confindustria mentre Fise Unicircular, che riunisce le aziende attive nell’economia circolare, si dichiara delusa.

COSA DICE L’EMENDAMENTO

L’emendamento, fortemente voluto dal Carroccio e in particolare dai senatori Luca Briziarelli, capogruppo Lega in commissione Ambiente, e Paolo Arrigoni, componente della commissione Ambiente, stabilisce che “nelle more dell’adozione di uno o più decreti” torni alle Regioni la competenza per le autorizzazioni agli impianti volti al trattamento dei rifiuti per il cosiddetto End of Waste. L’espressione indica il processo che consente a un rifiuto di trasformarsi in un prodotto e dunque di perdere la qualifica di rifiuto e di acquisire invece quella di “materia prima secondaria”. Ora dunque, hanno commentato Briziarelli, Arrigoni e la relatrice del dl Sblocca Cantieri Antonella Faggi, “si evita un’emergenza nel Paese e si riparte con le attività di recupero e riciclo dei rifiuti, che anziché riempire discariche e capannoni potranno essere trasformati in materie prime secondarie, dunque in risorse”.

COS’ERA ACCADUTO

Come si diceva, le autorizzazioni per gli impianti non venivano rilasciate più da oltre un anno per effetto della sentenza del Consiglio di Stato del febbraio 2018 la quale aveva stabilito che spetta allo Stato e non agli enti locali, come accadeva in precedenza, il potere di individuare, sulla base di analisi caso per caso e ad integrazione di quanto già previsto dalle direttive comunitarie, le ulteriori tipologie di materiale da non considerare più come rifiuto ma come “materia prima secondaria” a valle delle operazioni di riciclo. Il Consiglio di Stato aveva anche deciso che non si può autorizzare il riciclo di una particolare tipologia di rifiuto se la materia non è disciplinata da un apposito regolamento “end of waste”.

Da qui mesi e mesi di polemiche e di pressioni da parte del mondo delle imprese per giungere a una soluzione della questione che peraltro ha visto scontrarsi anche i due partiti al governo, Lega e Movimento Cinque Stelle, quest’ultimo – come ha spiegato qualche mese fa il vicecapogruppo dei 5S, Alberto Zolezzi – poco propenso ad affidare a Regioni e Province la gestione del rifiuto a “fine vita” per il timore di disparità tra chi è virtuoso e chi non lo è.

MINISTRO COSTA: BENE, ORA ENTRO TRE MESI LE LINEE GUIDA

Nonostante ciò, il ministro pentastellato dell’Ambiente, Sergio Costa, si è invece detto soddisfatto della soluzione cui si è giunti nel dl Sblocca Cantieri. “Sono contento che sia stata trovata la sintesi parlamentare e che siano state accolte quasi tutte le proposte del ministero – ha commentato -. Questa è la politica, smussare gli angoli per il bene comune. È un risultato su cui sto lavorando da quando sono diventato ministro iniziando con il costruire, con norma primaria, una specifica competenza in capo al ministero dell’Ambiente. Adesso al lavoro ed entro massimo tre mesi saranno pronte le linee guida che saranno applicate da tutte le Regioni”.

SOTTOSEGRETARIO GAVA: UNA VITTORIA DELL’ITALIA CHE DICE SÌ

Parole che non sono sfuggite al sottosegretario leghista all’Ambiente, Vanna Gava. “Sono lieta di apprendere che il ministro Costa dichiari che la salvaguardia dell’ambiente non può deprimere l’economia. Si tratta di un principio semplice, che dovrebbe essere applicato sempre, ed in particolare in quei casi ancora irrisolti, come l’End of Waste o l’impiantistica, che stanno fermando attività e imprese. Se oggi il ministro ha deciso di intraprendere questa strada, posso solo dargli il benvenuto: meglio tardi che mai ha chiosato Gava secondo cui l’approvazione della disciplina dell’End of Waste “dopo un anno di battaglia parlamentare” è una “vittoria dell’Italia che dice sì”. Secondo Gava con l’emendamento del Carroccio “si supera il blocco dovuto ad una sentenza del Consiglio di Stato che ha bloccato per mesi il settore più innovativo dell’economia italiana”.

IL PLAUSO DI CONFINDUSTRIA

“Grande apprezzamento” per una decisione che “fa ripartire le attività di riciclo e recupero dei flussi di materiali tradizionali, che minacciavano di paralizzarsi in attesa di un chiarimento normativo da parte dello Stato” è stata espressa da Confindustria e in particolare da Claudio Andrea Gemme, presidente del gruppo tecnico Industria e Ambiente di viale dell’Astronomia. “Sono state così sbloccate le attività degli impianti già operanti e di quelli di nuova realizzazione per il recupero di materiali fondamentali come plastica, carta, vetro, metalli, ceramiche, inerti, laterizi, tessuti e molti altri, grazie ai quali, da oltre vent’anni, il nostro Paese è leader nell’economia circolare” ha aggiunto Gemme auspicando poi “l’apertura di un tavolo di lavoro per il recepimento, previsto entro luglio 2020, anche dei nuovi criteri per il recupero e riciclo dettati dall’Unione europea. Adeguamenti che potranno sbloccare gli investimenti per impianti riguardanti i flussi di materiali derivanti dall’applicazione di nuove tecnologie, necessari per rendere la nostra economia sempre più all’avanguardia nell’economia circolare”.

LA BOCCIATURA DI FISE UNICIRCULAR

Critica invece Fise Unicircular secondo cui occorreva disciplinare in modo più completo la questione End of Waste. “La montagna ha partorito un topolino. Dopo quasi un anno e mezzo dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha bloccato il rilascio delle autorizzazioni sull’EoW caso per caso, dopo decine di appelli dal mondo dell’industria, come dell’ambientalismo, numerosi emendamenti presentati e subito dopo ritirati, il governo dà una risposta assolutamente insufficiente al problema” è il pesante giudizio del presidente Andrea Fluttero. “Francamente ci si aspettava qualcosa di diverso” ha detto ancora spiegando che “ci sono settori, come la gomma e gli inerti da costruzione e demolizione, che attendono da anni un decreto EoW specifico, adeguato alle esigenze operative e tecnologiche: cosa succederà a questi impianti, che adesso rimangono inchiodati ad una norma vecchia, anzi stravecchia, ad oggi non è dato saperlo”.

Fluttero ha ricordato le proposte avanzate da Fise Unicircular “in molte occasioni ed a tutte le forze politiche” per avere un emendamento che “anticipasse in modo completo la disciplina Ue sull’End of Waste”. Cosa che non è accaduta. A completare il quadro poco roseo, per l’associazione, il fatto che “al ministero il tavolo di lavoro con gli operatori per il recepimento della nuova direttiva europea, che dovrà avvenire entro luglio 2020, non è neanche partito”.